Avete carta e penna? Ok, non vi servono se non ad appuntarvi qualche suggerimento da consultare anche quando il vostro pc è spento.
Scrivere per l’online ha bisogno di accorgimenti particolari che riguardano, non tanto la tipologia del contenuto, quanto la sua forma.
Ecco alcune semplici regole, scoperte pian pianino durante gli stage a pochi euro, alle prese con portali, siti statici, dinamici e quant’altro:
Sintesi: ogni argomento deve essere trattato con assoluta brevità, provando a comunicare immediatamente gli argomenti chiave di tutto l’articolo. Gli utenti hanno già commesso delle azioni per arrivare sul vostro testo e non si tratterranno a lungo se non troveranno immediatamente quello che cercano.
Chiarezza: L’utente non legge in modo canonico ma – soprattutto quando è alla ricerca di informazioni – scansiona il testo rapidamente, alla ricerca delle informazioni desiderate. Tutto deve essere funzionale a questa ricerca, anche la formattazione: parole chiave in neretto, elenchi puntati, paragrafi distinti, titolo esplicativo e chiaro, senza dimenticare che le immagini possono essere molto importanti… se utili a comunicare un concetto in modo veloce ed esaustivo. Il font e l’interlinea devono essere scelti in base alla facilità di lettura e non all’estetica… e il linguaggio deve rispettare il target di riferimento, ma la semplicità – ricordate – sarà sempre premiata.
Fonti e approfondimenti: Se citate ricerche o ulteriori contenuti che non sono di vostra produzione, è buona regola citare le fonti e magari inserirle in fondo all’articolo in modo chiaro ed evidente. Se ci sono approfondimenti da suggerire è il caso di pubblicare i link diretti. E’ oltremodo importante scegliere link e fonti in linea con i vostri contenuti e il più possibile affidabili, o che godono di ottima reputazione: sarà di giovamento anche per la vostra.
Interazione: Infine il testo deve essere linkabile, commentabile e condivisibile. Ogni utente è portato a compiere azioni, soprattutto se il testo lo ha conquistato davvero. Vogliamo perdere l’opportunità di farci fare del buon passaparola? Direi di no.
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